Una speranza nell'aria by Tim Flannery

Una speranza nell'aria by Tim Flannery

autore:Tim Flannery
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Science, Global Warming & Climate Change
ISBN: 9788867000852
editore: Corbaccio
pubblicato: 2015-09-28T22:00:00+00:00


Capitolo 13

L’auto elettrica, finalmente

«Nel 2003, nessuno pensava di costruire batterie agli ioni di litio per il mercato automobilistico.»

J.B. Straubel, CTO Tesla1

Purtroppo devo confessare che nei Signori del clima ho trattato in modo superficiale il tema delle auto elettriche, dedicandogli meno di un capoverso. Nel 2005 le auto elettriche esistevano da più di un secolo e non erano mai riuscite ad attirare l’interesse del mercato. Sembravano molto più promettenti i veicoli con celle a combustibile a idrogeno, o con motore ad aria compressa. Quante cose sono cambiate in dieci anni!

Nel 2014 erano disponibili 30 modelli di auto elettriche. Oggi la Renault-Nissan Alliance è l’azienda leader in questo settore con 176.000 vetture vendute dall’agosto del 2014, seguita dalla Tesla con 50.000. Ma anche Mitsubishi, BMW, BYD (azienda cinese), Ford e Volkswagen, per fare solo alcuni nomi, offrono modelli elettrici.

È la Tesla a guidare l’innovazione in questo settore. Nel settembre del 2014 l’azienda ha annunciato il suo più ingente investimento: in partnership con Panasonic, costruirà in Nevada la cosiddetta «Gigafactory», una fabbrica capace di produrre mezzo milione di batterie per automobili all’anno. Sarà la più grande fabbrica del Nord America. I lavori cominceranno nel 2016, ed entro il 2020 produrrà da sola più batterie per veicoli elettrici di quante non se ne siano costruite in tutto il mondo fino al 2013. Ci si aspetta che i prezzi delle batterie si ridurranno di circa il 30 per cento.2

La Gigafactory potrebbe segnare una svolta non solo come fonte energetica dei mezzi di trasporto, ma anche per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica stazionaria: sarà in grado infatti di immettere elettricità dalle batterie alla rete nei momenti di elevata domanda energetica, e ricaricare le batterie quando la domanda scende. Come ha ben argomentato Chris Nelder, esperto del settore energetico:

Se la nuova Gigafactory della Tesla riuscirà nel suo intento e ridurrà il prezzo delle batterie agli ioni di litio, probabilmente il prezzo di un’auto elettrica potrà essere più basso di quello medio di un’auto a benzina. A questo punto i veicoli elettrici potrebbero aumentare le proprie quote di mercato, oggi inferiori all’1 per cento di quello americano. Di conseguenza potrebbe accadere che gli scambi energetici dai veicoli alla rete elettrica e dai veicoli alle abitazioni potrebbero diventare realtà, dopo anni in cui ci si è lamentati per la carenza di auto elettriche nelle strade. Sono sufficienti appena 100 auto elettriche per soddisfare quasi interamente i picchi di domanda di un palazzo con quasi 14.000 metri quadri di uffici, riducendo notevolmente i consumi nelle ore in cui l’elettricità è più cara. Se si diffondessero, queste tecnologie potrebbero ridurre i picchi più costosi e ridurre i prezzi dell’energia elettrica su tutta la linea.3

Ma la tecnologia non resta in attesa della Gigafactory. Si sono già fatti enormi passi avanti nel migliorare la durata delle batterie e nel diminuirne i costi. Nel 2014, il CTO di Tesla J.B. Straubel ha affermato che «la densità di energia delle batterie [ovvero la quantità di energia immagazzinata per unità di massa] è raddoppiata negli ultimi dieci anni, e questo andamento non sembra rallentare».



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